I settori produttivi che utilizzano acciaio inossidabile sono da tempo costretti a fare i conti con il forte rincaro dei costi della materia prima e questa situazione di difficoltà è destinata a prolungarsi: anche in questo inizio 2023, infatti, il prezzo dell’acciaio è ancora soggetto a forti e imprevedibili oscillazioni. Questo, inevitabilmente, si ripercuote anche sulla produzione di sistemi fumari, che hanno nell’acciaio inox il principale materiale.
Nel 2023 la recessione colpirà circa un terzo dell’economia globale, secondo le stime degli esperti: i costi energetici rimarranno molto elevati e di conseguenza lo sarà anche l’inflazione, con effetti negativi sugli investimenti e gli scambi a livello globale. La domanda è in calo in molti Paesi sviluppati, a cominciare dalla Cina (-5,4% nel 2021, -4% nel 2022), e questo si rifletterà negativamente sulla produzione di acciaio e sulle relative esportazioni.
Se da un lato i costi delle materie prime per la produzione di acciaio, ovvero di rottame e minerale di ferro, hanno evidenziato una leggera diminuzione nel 2022 rispetto all’anno precedente, sono i costi dell’energia – gas e energia elettrica – a pesare enormemente nel settore siderurgico. Per l’anno in corso si prevede un calo dei costi energetici molto contenuto, pertanto i costi di produzione di una tonnellata d’acciaio nel 2023, secondo le stime, saranno in media:
Ancora costi elevati per l’acciaio inox, quindi, da sostenere per i produttori di canne fumarie e prodotti di fumisteria, così come per molti altri settori. A questo si aggiunge inoltre la volatilità dei prezzi del nichel, una componente fondamentale dell’acciaio inossidabile che in Italia rappresenta l’80% dell’impiego di tale materiale. Anche in questo caso ci troviamo di fronte all’impennata dei prezzi delle materie prime, ai problemi generati dal caro energia e all’eccesso di offerta in presenza del calo della domanda: i prezzi del nichel sono lievitati soprattutto in seguito al conflitto tra Russia e Ucraina (la Russia è uno dei grandi produttori di nichel, anche se i maggiori sono altri Paesi come Australia e Indonesia).
Gli esperti concordano nel prevedere ancora uno scenario di volatilità accentuata dei prezzi e guardano ai primi mesi del 2023 come il periodo in cui concludere il destoccaggio di materia prima acquistata dai distributori nei mesi precedenti e poter così tornare a una situazione di maggiore stabilità.
A fronte di questi scenari De Marinis si sta impegnando, come del resto negli ultimi anni segnati dalle difficoltà legate alla pandemia e al conflitto ucraino, per garantire la produzione di sistemi fumari in acciaio inox di eccellenza e made in Italy, contenendo il più possibile i rincari delle materie prime sui mercati internazionali: scopri le contromisure già annunciate e attuate nei mesi scorsi per offrire a tutti i nostri clienti un prodotto di qualità al giusto prezzo.
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Giovedì 07 Aprile 2022
Mercoledì 15 Dicembre 2021
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