Nel campo della fumisteria si classificano generalmente le canne fumarie, i canali da fumo e i vari prodotti e accessori come sistemi per l’evacuazione dei prodotti di combustione originati da generatori di calore come stufe, caminetti, caldaie e altri impianti alimentati da diverse fonti. Ma quali sono esattamente questi prodotti di combustione? Scopriamolo.
Se escludiamo le fiamme e il calore, anch’essi originati dalla reazione tra combustibile e comburente, i prodotti della combustione sono essenzialmente di due tipi: i gas e i fumi. Si tratta di due categorie da non confondere, poiché i gas sviluppati nel processo di combustione sono per esempio il monossido di carbonio e l’anidride carbonica, oltre ad altri che si sviluppano in casi particolari come l’ammoniaca, l’anidride solforosa o l’idrogeno solforato.
I fumi prodotti da una combustione, a differenza dei gas che si sprigionano nel processo chimico, hanno la caratteristica di essere visibili e il colore del fumo può essere diverso a seconda dei materiali coinvolti nella combustione: per esempio, la legna genera il classico fumo grigio, così come la carta, mentre bruciare paglia o sterpaglie dà luogo a un fumo bianco e il catrame che brucia fa fumo nero. Il fumo contiene sia particelle solide – il cosiddetto particolato, ciò che non è bruciato – sia sostanze liquide, effetto della condensazione del vapore acqueo, e si manifesta solitamente quando la combustione avviene con poco ossigeno.
Tra i prodotti di combustione più comuni c’è senz’altro la cenere, che può essere definita come il residuo del processo di combustione: si tratta di una sostanza solida polverosa che, non essendo bruciata né trasformatasi in composto volatile, si deposita solitamente sul fondo dell’apparecchio in cui avviene la combustione (solitamente i generatori prevedono degli appositi cassetti di raccolta della cenere).
Le ceneri del legno, del pellet e di altri combustibili a biomassa di uso domestico, la cui composizione chimica dipende anche dalla temperatura di combustione, sono residui che devono essere smaltiti regolarmente, dopo un’adeguata pulizia di stufa o caminetto, per evitare di accumularsi eccessivamente e di precludere il corretto funzionamento del generatore e della canna fumaria. Dal punto di vista dello smaltimento, la cenere viene assimilata ai rifiuti umidi e può essere buttata nel bidone dell’organico, anziché nell’indifferenziato.
Scopri come pulire la canna fumaria
La fuliggine, tecnicamente chiamata particolato carbonioso, è una sostanza che si forma durante la combustione ed è costituita da composti inorganici, acidi, carbonio e sostanze catramose, che sono contenuti nel fumo che si genera durante il processo chimico. La fuliggine infatti si genera in seguito a una combustione incompleta del carbonio e si deposita sulle pareti interne di camini, canne fumarie e tubi collegati a stufe o caminetti. Trattandosi di una sostanza combustibile, la fuliggine è facilmente infiammabile e se si accumula all’interno dei sistemi di evacuazione fumi può causare incendi della canna fumaria (il cosiddetto fuoco di fuliggine) e provocare conseguenze anche gravi (scopri le principali cause di incendio del camino). Per questo motivo è fondamentale eseguire la regolare manutenzione e pulizia della canna fumaria per evitare la formazione di depositi di fuliggine, oltre a scegliere tubi e prodotti di fumisteria ad elevata resistenza e di nuova generazione, in grado di garantire la massima sicurezza.
Progettare una canna fumaria
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Giovedì 07 Aprile 2022
Mercoledì 06 Luglio 2022
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