legna da ardere per stufa e caminetto
AREA TECNICA

Qual è la legna migliore per la stufa?

18 Ago 2023
0
Filtri >

Guida alla scelta della legna da ardere

La legna da ardere è il combustibile di alcune tipologie di apparecchi a biomassa, come appunto le stufe e i caminetti a legna, e come per tutti gli impianti la qualità di questo combustibile è alla base del corretto funzionamento dello stesso nel tempo e dell’efficace espulsione dei prodotti di combustione attraverso il condotto di scarico fumi. Di conseguenza, scegliere la migliore legna per stufa e camino significa evitare di incorrere in guasti o malfunzionamenti in futuro e di facilitare anche le regolari operazioni di pulizia e manutenzione della canna fumaria (scopri di più).

 

Migliore legna da ardere: cosa valutare

Non tutta la legna va bene per essere bruciata, questo è il presupposto base da cui partire. Le caratteristiche della legna da ardere sono sostanzialmente note a tutti: la legna deve essere asciutta e secca, non deve aver subito trattamenti (per esempio la legna verniciata o la legna ricoperta da resina artificiale) e non deve essere resinosa, perché la resina bruciando produce fumo e fuliggine. Inoltre, la legna da ardere per i termocamini deve essere certificata da un ente autorizzato, in modo da garantire minori emissioni. A questi requisiti abbastanza scontati si aggiungono però ulteriori parametri che devono essere valutati o comunque tenuti in considerazione nella scelta della legna da usare come combustibile.

 

Grado di umidità della legna da ardere

La legna che brucia meglio è quella secca, tant’è vero che spesso prima di essere usata in camini e stufe la legna viene lasciata seccare per almeno una stagione e talvolta anche più a lungo. Per essere sicuri che la legna sia secca e asciutta si valuta il suo grado di umidità, che deve essere non superiore al 20% anche se i valori di umidità ottimali per la legna da ardere sono del 10% o del 15%. Per misurare il grado di umidità della legna esistono appositi strumenti in commercio, chiamati igrometri: consideriamo che la legna fresca appena tagliata ha mediamente un livello di umidità del 50%.

Bruciare legna troppo umida o bagnata, o addirittura legna verde, oltre a essere difficile (se non impossibile) rischia di generare molto più fumo che calore e non garantisce alcuna resa energetica. Per quanto anche la legna più essiccata non risulterà mai completamente asciutta (con 0% di umidità), dobbiamo considerare che più umidità c’è nel legno che bruciamo, maggiore sarà la dispersione di calore durante la combustione: se la legna contiene tanta acqua servirà molta più energia per trasformarla in anidride carbonica (cioè per far evaporare l’acqua), e questa energia sarà sottratta di conseguenza al processo di produzione di calore.

 

Legna dolce o legna dura?

La distinzione tra legno dolce e legno duro è utilizzata prevalentemente nei settori della lavorazione del legno ma viene spesso adottata anche quando si tratta di legna da ardere:

  • la legna dolce (come per esempio il pino, il pioppo e l’abete) è legna che brucia rapidamente, accendendosi in fretta ma consumandosi con altrettanta velocità, e ha la caratteristica di mantenere le braci per breve tempo;
  • la legna dura (per esempio la quercia, il frassino e il faggio) è tendenzialmente più pesante e compatta e tende a bruciare molto più lentamente.

 

In base a queste caratteristiche, utilizzare legna dolce e leggera è consigliabile quando si ha necessità di ravvivare il fuoco o accendere rapidamente il caminetto, mentre la legna dura è ideale da bruciare per mantenere a lungo il fuoco acceso.

 

Quale legna brucia meglio? Il potere calorifico del legno

Un’ulteriore variabile da prendere in considerazione nella scelta della legna è il tipo di legna, ovvero da quale albero proviene. Tecnicamente si parla di specie legnosa e ciò che le differenzia le une dalle altre è il potere calorifico, ovvero la quantità di calore prodotta durante la combustione, misurata in kcal al kg: mediamente, a parità di umidità (15%), la legna pesante ha un potere calorifico maggiore rispetto alla legna leggera.

La legna con potere calorifico alto è quella di:

  • abete;
  • betulla;
  • cipresso;
  • faggio;
  • noce;
  • frassino.

 

La legna con basso potere calorifico proviene invece da:

  • pioppo;
  • larice;
  • platano;
  • pino.

 

Di conseguenza, bruciando legna con alto potere calorifico avremo una resa energetica maggiore dal combustibile legnoso utilizzato per la stufa o il caminetto.

Condividi la notizia

Ti potrebbe interessare anche...

canne-fumarie-colori-de-marinis.jpg
15 Dic
AREA TECNICA

Canna fumaria di quale colore? Tutte le opzioni

Le canne fumarie stanno diventando sempre più un elemento di design all’interno delle abitazioni ...

canne-fumarie-acciaio-inox-inossidabile.jpg
01 Dic
AREA TECNICA

Canne fumarie inox: quale acciaio è meglio?

Le canne fumarie in acciaio inox sono le più diffuse, ma quando parliamo di acciaio inossidabile è...

progettazione-canna-fumaria-esterna-casa-camino.jpg
16 Nov
AREA TECNICA

Progettare una canna fumaria

Per installare una canna fumaria all’interno o all’esterno di un’abitazione (o di un qualsiasi...

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla privacy e i Termini di servizio di Google.

Tutti i campi sono obbligatori

< Chiudi

NOTIZIE PIÙ LETTE

canne fumarie per caldaie a condensazione
12 Nov
AREA TECNICA

Quale canna fumaria per caldaie a condensazione?

Caldaie a condensazione: funzionamento e vantaggi Le caldaie a condensazione sono impianti a gas chiamate anche caldaie a camera stagna, che posson...